Siamo nelle Alpi piemontesi. Le materie prime arrivano da queste montagne.
Siamo nati su queste montagne del Piemonte. Viviamo qui da 5 generazioni.
Siamo a Pomaretto, dove la Val Germanasca incontra la Val Chisone.
Sono le Alpi occidentali piemontesi, le valli del Pinerolese, le valli valdesi, quelle che nell’Ottocento incantarono i viaggiatori inglesi in cerca di wilderness.
Alle porte d'Italia
Qui la tradizione di produrre liquori con i fiori e le erbe di montagna è un’usanza antichissima: già nell’Ottocento nel suo libro Alle Porte d’Italia, De Amicis racconta che "Qui si fabbricano dei dolci liquori, delle buone sete, delle belle ragazze, dei saldi soldati".
Spingendosi su per i paesini della valle, sentiva che "dalle casette lungo la strada uscivano suoni di bicchieri urtati e di voci allegre".
Arrivando su in carrozza da Pinerolo, De Amicis entra in un mondo a parte, selvaggio e affascinante.
"Siamo finalmente nella montagna “vera”. L'aria gagliarda, la sonorità dell'acqua, i fiori di color vivissimo, i loro profumi ce lo annunziano. Erano maravigliose, a quell'ora, quelle montagne di nuda roccia, di cui si vedono nettissimamente tutti i rilievi, tutte le incavature, tutte le crespe, che parevan fatte col cesello, e tinte di color di ferro, di grigio perla, d'amaranto, di viola, di sfumature di corallo e di rosa".
Ed ecco "il villaggio di Pomaretto, che pare un mucchio di case ruzzolate giù dalle alture. Oh, il bel luogo fresco e gentile per venirci a nascondere un amore o a ponzare un romanzo!"
Ogni montagna, ogni valle, ogni pendio, ogni prato ha i suoi fiori e le sue erbe che nascono solo lì, che solo lì hanno quel particolare profumo, quel particolare gusto.
Non possiamo scrivere qui le coordinate dei luoghi in cui andiamo a raccogliere erbe e fiori per due motivi:
- servono permessi appositi rilasciati dagli enti territoriali
- siamo comprensibilmente gelosi dei nostri segreti di famiglia
D’estate partiamo presto per andare a raccogliere questi preziosi elementi naturali, armati solo di forbici. Infatti non li strappiamo mai da terra, ma li tagliamo con le forbici. In questo modo le radici rimangono nel terreno e produrranno altri fiori, altre erbe, perpetuando l’ecosistema delle montagne. E il loro profumo.